La sostenibilità ha assunto un ruolo sempre più centrale nei progetti di sviluppo delle istituzioni europee e nei percorsi delle principali società secondo le ambizioni e gli obiettivi del Green Deal europeo (dicembre 2019).
Si tratta di una nuova strategia che ha l’obiettivo di trasformare l’Unione Europea in una società equa, competitiva e carbon- neutral entro il 2050.
In questo nuovo contesto si prevede che gli aspetti non finanziari Enviromental, Social, Governance, ESG, dovranno essere sempre più integrati nella compliance aziendale.
Il valore della sostenibilità è uno dei principali aspetti della catena di fornitura.
COS’È ECOVADIS?
ECOVADIS è una delle più importanti piattaforme internazionali di rating della eco-sostenibilità, ed attribuisce un punteggio (score) che consente una grande visibilità della propria azienda nei confronti di una platea di potenziali clienti, sempre più interessati ai livelli di sostenibilità delle proprie supply chain.
Essa:
- Sfrutta una piattaforma comune con una scorecard
- Valuta la performance di sostenibilità tramite un questionario online personalizzato secondo il settore, paese e dimensione
- Aiuta le imprese ad individuare le aree di miglioramento e d’impatto
- Fornisce panoramiche su rischi e performance in 200 settori
- È utilizzato in oltre 150 paesi
- Più di 100.000 aziende valutate
- Permette di confrontare i benchmark di settore
Più di una dozzina di aziende del beauty e del lusso hanno lanciato la piattaforma e la utilizzano; tra le principali aziende troviamo: The Body Shop, Clarins, Cosnova, Coty, Estée Lauder, Groupe Rocher, LVMH Cosmetics L’Oréal, NUXE, Oriflame, Pierre Fabre e Shiseido EMEA, Chanel, Ecc.
Il modello di valutazione, che si basa su standard riconosciuti a livello mondiale come GRI (Global Reporting Initiative), UNGC (Patto Mondiale delle Nazioni unite), ISO 26000 e che è presidiato da un comitato scientifico internazionale, consiste nel verificare, attraverso un questionario, le performance del fornitore in relazione ai seguenti 4 macro-ambiti, utilizzando 21 criteri di sostenibilità:
- Ambiente;
- Lavoro e Diritti Umani;
- Etica;
- Acquisti sostenibili.
COME FUNZIONA?
Innanzitutto, è necessario effettuare la registrazione al portare e successivamente rispondere al questionario, composto da circa 38 domande e nel quale è possibile allegare una serie di documenti che dimostrano le azioni messe in campo dall’impresa.
L’analisi degli esperti, che ha lo scopo di valutare gli elementi del sistema di gestione RSI dell’azienda, si tratta di una valutazione indipendente del sistema di gestione basata su questionari e documenti. Gli analisti di EcoVadis aggregano, analizzano e distillano le informazioni sulla sostenibilità in una Scorecard.
A seguito delle risposte, all’azienda viene attribuito un livello: Platino, top 1%; Oro, top 5%; Argento, top 25%; Bronzo, top 50%. Mentre sono stabilite anche delle soglie minime di punteggio per tema, quali: Ambiente, punteggio minimo di 30; Etica, punteggio minimo di 30; Lavoro e diritti umani, punteggio minimo di 30; Acquisti sostenibili, punteggio minimo di 25.
Report di sostenibilità: la graduale entrata in vigore dell’obbligo
L’obbligo di redazione del reporting di sostenibilità sarà introdotto in modo graduale e riguarderà man mano sempre più aziende:
- Dal 1° gennaio 2024: grandi imprese di interesse pubblico (EIP) con più di 500 dipendenti già obbligate oggi alla redazione e pubblicazione della DNF (Dichiarazione Non Finanziaria). Rendicontazione 2025 sull’esercizio 2024;
- Dal 1° gennaio 2025: grandi imprese non ancora obbligate alla pubblicazione della DNF con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali. Rendicontazione 2026 sull’esercizio 2025;
- Dal 1° gennaio 2026: piccole e medie imprese (PMI) quotate, escluse le microimprese, gli istituti di credito di piccole dimensioni e non complessi e le imprese di assicurazione captive. Rendicontazione 2027 sull’esercizio 2026;
- Dal 1° gennaio 2027: imprese di Paesi terzi con almeno una filiale in territorio europeo e un fatturato netto di 150 milioni di euro in Ue.
Fino al 2028 le PMI possono scegliere di non partecipare, anche se – come vedremo – ciò si tradurrebbe un’azione svantaggiosa per la stessa impresa MA PROBABILMENTE DIVERRA’ OBBLIGATORIO PER TUTTE LE PMI A PARTIRE DALL’ANNO 2028
Il reporting di sostenibilità dovrebbe far parte del report di gestione, documento finora obbligatorio solo per le società quotate in borsa, diventando così parte integrante del reporting aziendale. Per maggiori informazioni potete contattare il Vs consulente di riferimento.