Il 29 settembre è stato trasmesso lo schema di regolamento del nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti (RenTRi) alla Commissione europea.

Esso è costituito dalla bozza del decreto ministeriale RenTRi, definito nel rispetto degli obiettivi della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare.

In applicazione alla Direttiva UE 2015/1535, la bozza di decreto ministeriale RenTRi (anche detto, regolamento RenTRi) deve essere prima notificata a Bruxelles per la verifica della conformità della norma tecnica al diritto dell’Unione europea. La Direzione Generale TRIS della Commissione europea, nonché gli altri Stati membri, avranno 90 giorni di tempo (c.d. status quo) per valutare la bozza del decreto italiano ed eventualmente esprime un c.d. parere circostanziato allo Stato membro notificante.

Nello schema di regolamento sono indicate le modalità di funzionamento del nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti e introdotti i nuovi modelli digitali di registri di carico e scarico e dei formulari.

Ove la Commissione o altri Stati membri non intervengano, il decreto potrà essere ufficialmente adottato dal Ministero della Transizione Ecologica, decorsi i 90 giorni, fermi restando i tempi tecnici per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e la successiva entrata in vigore.

Nella bozza del RenTRi è già specificato che il periodo di transizione sarà di 18 mesi dalla data di entrata in vigore nazionale del decreto ministeriale e procederanno a blocchi a seconda delle dimensioni di enti e imprese:

a) a decorrere da 18 mesi ed entro i 60 giorni successivi, per enti o imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti, e per tutti gli altri soggetti diversi dai produttori iniziali;

b) a decorrere da 24 mesi ed entro i 60 giorni successivi, per enti o imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 10 dipendenti;

c) a decorrere da 30 mesi ed entro i 60 giorni successivi, per tutti i restanti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi obbligati ai sensi dell’articolo 6, comma 3, del decreto-legge n. 135 del 2018.

Nel caso in cui, quindi, non vi siano imprevisti o ritardi, l’avvio ufficiale della piattaforma dovrebbe iniziare nella primavera del 2024.

Il modello di RenTRi, nonostante sia ancora in corso di definizione, ha già definito l’organizzazione e il funzionamento del nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti.

Tra le principali novità vi sono i nuovi modelli digitali di registri di carico e scarico e dei formulari, allegati allo schema di decreto. In linea con l’innovazione digitale, il regolamento ha già chiarito che durante il trasporto sarà garantita la possibilità di esibire il formulario digitale mediante l’utilizzo di dispositivi mobili secondo specifiche tecniche che verranno pubblicate sul portale ufficiale del RenTRi.

Lo schema di regolamento RenTRi prevede già che parte delle misure attuative di tale sistema verranno adottate dal Ministero della Transizione Ecologica attraverso uno o più decreti direttoriali, dopo aver sentito l’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

Riepiloghiamo di seguito le tariffe d’iscrizione, le quali pare siano più basse rispetto a quelle previste per il Sistri:

– per le imprese di maggiori dimensioni: € 100,00 per il primo anno; € 60 per gli anni successivi;

– per le medie imprese: € 50,00 per il primo anno; € 30 per gli anni successivi;

– per le piccole imprese: € 15,00 per il primo anno; € 10 per gli anni successivi;

La dotazione necessaria appare inoltre più semplice: le imprese non dovranno dotarsi di nuovo hardware, né particolari strumenti quali chiavette o black box. Solo i trasportatori di rifiuti speciali pericolosi dovranno dotarsi di sistemi di geolocalizzazione sui mezzi.

Per maggiori informazioni potete contattare il Vostro consulente di riferimento