Il presidente dell’Inail Franco Bettoni ha presentato i dati sull’andamento infortunistico e tecnopatico, le attività realizzate dall’Istituto sui fronti della ricerca, della prevenzione, della riabilitazione e degli investimenti, e i risultati economici conseguiti. Tra gli obiettivi prioritari per il futuro, il potenziamento delle misure di sostegno alle piccole e medie imprese, per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e l’estensione della tutela assicurativa alle categorie che non ne hanno ancora diritto.

L’analisi condotta dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto sugli Open data rilevati al 31 dicembre conferma l’impatto dell’emergenza Coronavirus sull’andamento infortunistico in Italia nel 2020. Il calo delle denunce è pari al 13,6%, ma i casi mortali sono 1.270, 181 in più rispetto ai 1.089 del 2019 (+16,6%). A fronte di una riduzione dei decessi in itinere del 30,1%, quelli avvenuti in occasione di lavoro sono infatti aumentati di oltre un terzo (+34,9%).

Sono 554.340 gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nel 2020, in calo del 13,6% rispetto ai 641.638 dell’anno precedente, e 1.270 quelli con esito mortale, 181 in più rispetto ai 1.089 del 2019 (+16,6%). Se i decessi in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, sono diminuiti di quasi un terzo, da 306 a 214 (-30,1%), quelli in occasione di lavoro sono invece aumentati del 34,9%, da 783 a 1.056.

Per maggiori informazioni scaricate la “Relazione Annuale 2020” pubblicata dall’INAIL.