Nelle scorse settimane, il Parlamento Europeo ha approvato il regolamento sugli imballaggi per renderli più sostenibili, cercando così di affrontare l’attuale problema dei rifiuti, uniformare le leggi del mercato interno e promuovere l’economia circolare.

Con l’approvazione di questa legge, il Parlamento intende rispondere alle richieste dei cittadini di creare un’economia circolare, prevenire i rifiuti, eliminare progressivamente gli imballaggi non sostenibili e contrastare il ricorso a imballaggi di plastica monouso.

Sottolineiamo però che, prima di essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale UE e entrare in vigore, l’accordo dovrà essere approvato formalmente anche dal Consiglio.

L’obiettivo di riduzione degli imballaggi, in particolare la riduzione degli imballaggi in plastica per i Paesi UE, si traduce numericamente in: -5% entro il 2030; -10% entro il 2035 e -15% entro il 2024.
Inoltre, per limitare gli sprechi, è stato stabilito uno spazio vuoto del 50% che si applicherà agli imballaggi multipli, a quelli per il trasporto e per il commercio elettronico; oltre che fabbricanti e importatori dovranno garantire la riduzione al minimo del peso e volume di tali imballaggi.

Più impattante per alcuni tipi di imballaggi di plastica monouso che a partire dal 1° gennaio 2030 saranno vietati, tra cui gli imballaggi per frutta e verdura fresche non trasformate, imballaggi per cibi e bevande consumati in bar e ristoranti, le monoporzioni ad esempio di condimenti, salse, zucchero, ecc., i piccoli imballaggi monouso utilizzati negli alberghi e le borse di plastica in materiale ultraleggero al di sotto dei 15 micron.

Per di più, per evitare effetti nocivi sulla salute, il testo vieta l’utilizzo dei cosiddetti “inquinanti eterni”, ovvero le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), al di sopra di determinate soglie negli imballaggi a contatto con prodotti alimentari.

Sono previsti anche degli obiettivi di riutilizzo specifici da raggiungere entro il 2030 per imballaggi di bevande alcoliche e analcoliche (ad eccezione di latte, vino e superalcolici. In tal senso, i distributori finali di bevande e alimenti da asporto dovranno dare ai consumatori la possibilità di utilizzare i loro contenitori e adoperarsi per offrire il 10 % dei prodotti in un formato di imballaggio riutilizzabile entro il 2030.

Con le nuove norme, tutti gli imballaggi (ad eccezione di legno leggero, sughero, tessuti, gomma, ceramica, porcellana e cera) dovranno essere riciclabili sulla base di criteri rigorosi. Le misure comprendono anche obiettivi sul contenuto minimo riciclato per gli imballaggi di plastica e obiettivi minimi di riciclaggio in termini di peso per i rifiuti di imballaggio.

Infine, entro il 2029, il 90% dei contenitori in metallo e plastica monouso per bevande fino a tre litri dovranno essere raccolti separatamente mediante sistemi di deposito cauzionale e restituzione o altre soluzioni che consentano di raggiungere l’obiettivo di raccolta.

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