Capita spesso di trovare il simbolo “Punto Verde” su un imballaggio, ma cosa significa esattamente questo logo?

Molti pensano che l’imballaggio su cui compare sia “environmental friendly”, cioè “amico dell’ambiente”, in realtà esso non ha alcun collegamento con le prestazioni ambientali della confezione. Infatti, il suo significato individua solamente l’ente che si occupa della raccolta e dello smaltimento del rifiuto di imballaggio, ma non specifica nulla riguardo alla riciclabilità o alla presenza di materiale riciclabile.

Per tale motivo, la Francia ha approvato uno specifico decreto con il quale ha deciso di togliere questo logo. Ancora nel 2015, l’associazione Que Choisir, tramite uno studio, aveva evidenziato che quasi il 60% dei francesi considerava il logo “punto verde” ad indicare un prodotto riciclabile. Con la legge sull’economia circolare del 10/02/2020 si prevede invece che “i segni e le marcature che possono indurre confusione sulla norma di cernita o conferimento dei rifiuti dal prodotto, sono colpiti da una sanzione che non può essere inferiore all’importo del contributo finanziario richiesto per la gestione dei rifiuti”.

Conclusione di tutto ciò è stata quindi la rimozione del logo.

A differenza della Francia, in Italia il riciclo dei rifiuti di imballaggio sono coordinati dal Conai (Consorzio nazionale imballaggi), il quale non ha però il potere di conferire l’uso del logo “punto verde” in quanto non ha sottoscritto accordi con l’ente detentore del marchio (PRO Europe). Per cui la freccia verde è in uso sugli imballaggi dei prodotti delle aziende che hanno invece un contratto. Per questo motivo potremo ancora trovarlo sulle etichette anche se non comunica nulla di utile per il consumatore.

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