Sul sito dell’INAIL, nella sezione “Open data”, sono stati pubblicati i dati in merito agli infortuni e alle malattie professionali che sono avvenuti nei primi sei mesi dell’anno 2021. Si precisa che tali dati sono ancora “provvisori” e il confronto effettivo rispetto a quelli avvenuti nel 2020 nello stesso periodo di tempo sono soggetti al consolidamento dei dati dell’intero 2021, a seguito della conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

In ogni caso, il confronto tra i primi semestri del 2020 e del 2021 è da ritenersi poco significativo a causa della pandemia che nel 2020 ha provocato, soprattutto per gli infortuni mortali, una manifesta “tardività” nella denuncia, data la circostanza non sempre chiara di ricondurre la natura dei contagi da nuovo Coronavirus a infortunio sul lavoro (in quanto la causa virulenta è equiparata alla causa violenta) e non a malattia professionale.

Detto ciò, si evince subito dai dati che nel periodo gennaio-giugno di quest’anno si registra, rispetto all’analogo periodo del 2020, un aumento delle denunce di infortunio in complesso, un decremento di quelle mortali e una risalita delle malattie professionali.

Infatti, se analizziamo i dati, le denunce di infortunio sul lavoro sono state quasi del 9% in più rispetto al periodo gennaio-giugno del 2020 (per la precisione 266.804), di cui 538 con esito mortale, valore diminuito del -5,6% rispetto all’anno precedente.

DENUNCE DI INFORTUNIO

I dati rilevati in merito alle denunce di infortunio, nei primi sei mesi del 2021, hanno dimostrato un aumento a livello nazionale degli infortuni in itinere, cioè avvenuti nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (+18% circa). La cifra però mostra una netta differenza nel periodo analizzato, di cui gli infortuni sono diminuiti del 33% nel primo bimestre, mentre sono aumentati del 90% nel periodo tra marzo e giugno. Questo è dovuto molto probabilmente al ricorso dello smart working da parte di molte aziende.

Differente è la situazione degli infortuni avvenuti in occasione del lavoro, che hanno mostrato un calo del 9% nel primo trimestre e sono aumentati invece del 34% nei successivi tre mesi. Vediamo di seguito un veloce riepilogo degli infortuni avvenuti in base a diverse categorie, tra cui:

Settore

  • + 6,7% Industria e servizi
  • + 7,3% Agricoltura
  • + 29,4% Conto Stato
  • – 35,8% Sanità e assistenza sociale
  • – 10,9% Alloggio e ristorazione

Area

  • – 5,5% Nord-Ovest
  • + 19% Isole
  • + 17% Sud
  • + 17% Centro
  • + 15,6% Nord-Est

Sesso

  • + 17,6% lavoratori maschi
  • – 3,1% lavoratrici femmine

Nazionalità

  • + 8,3% lavoratori italiani
  • + 15,4% lavoratori extracomunitari
  • + 2,2% lavoratori comunitari

Età

  • – 10,5% lavoratori tra i 15 e i 19 anni
  • + 10,3% lavoratori tra i 20 e i 49 anni
  • + 4,2% lavoratori over 50

CASI MORTALI

I dati rilevati in merito alle denunce di infortunio, nei primi sei mesi del 2021, hanno dimostrato un aumento a livello nazionale dei casi mortali in itinere (+ 10,6%), mentre sono diminuiti quelli avvenuti in occasione di lavoro (- 8,5%).

L’aumento dei casi è avvenuto maggiormente per aziende di Agricoltura e Conto stato mentre sono diminuiti per l’Industria e servizi. Inoltre, l’aumento ha interessato anche la zona del Sud, Nord-Est e Centro, al contrario sono diminuiti nel Nord-Ovest e nelle Isole.

Sia per i lavoratori di sesso maschile che per quelli di sesso femminile si ha registrato un calo, rispettivamente pari a – 15% e – 4,5%. Inoltre, il calo delle denunce interessa anche lavoratori italiani e comunitari, mentre per quelli extracomunitari, rispetto all’anno 2020, i casi sono aumentati.

Infine, per le diverse fasce di età, si registrano incrementi per i lavoratori tra 20-29 anni e 40-54 anni e una diminuzione dei cali per i lavoratori tra 30-39 anni e over 55.

Al 30 giugno di quest’anno risultano nove incidenti plurimi avvenuti nel primo semestre, per un totale di 23 decessi, 15 dei quali stradali, rispetto allo scorso anno che, invece, gli incidenti plurimi registrati tra gennaio e giugno erano stati quattro, con otto casi mortali denunciati.

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sei mesi del 2021 sono state quasi 42% in più rispetto allo stesso periodo del 2020, registrando un calo del 26% nel periodo gennaio-febbraio e un aumento del 114% in quello di marzo-giugno. Le patologie denunciate tornano quindi ad aumentare, dopo un 2020 condizionato fortemente dalla pandemia con denunce in costante decremento nel confronto con gli anni precedenti. I vari stop e ripartenze alle attività produttive hanno, infatti, ridotto nel 2020 l’esposizione al rischio di contrarre malattie professionali. Allo stesso tempo lo stato di emergenza, le limitazioni alla circolazione e gli accessi controllati a strutture sanitarie di vario genere hanno disincentivato e reso più difficoltoso al lavoratore la presentazione di eventuali denunce di malattia durante tutto l’anno, rimandandola al 2021.

Tutte le tipologie di Settori (Industria e servizi, Agricoltura, ecc.), Aree (Nord, Centro, ecc.) e lavoratori (maschili, femminili, italiani, extracomunitari, under 50, over 50, ecc.) sopra citati al paragrafo precedente hanno avuto un aumento nelle denunce di malattia professionale. Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo semestre del 2021, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite da quelle del sistema respiratorio e dai tumori.